Il grazioso borgo attorniato da splendidi boschi deve all'albero del faggio il proprio nome e le sue origini ai soldati angioini che si insediarono presso il monastero benedettino di SS. Salvatore, dopo aver abbandonato il Castrum di Crepacore. Aria frizzante, buona cucina e un prosciutto dal sapore inconfondibile, fanno di Faeto una meta indimenticabile. Coricato sul fianco orientale del Monte Perazzoni, dai suoi 866 metri di altezza domina il Tavoliere, offrendo panorami unici che nei giorni limpidi abbracciano anche il Golfo di Manfredonia e il Promontorio del Gargano. Il fascino di Faeto è aumentato dalla lingua locale, il franco-provenzale, che resiste al tempo grazie all’orgoglio degli abitanti, e che viene tutelato grazie allo sportello linguistico istituito dal Comune che promuove e protegge le proprie radici con manifestazioni culturali e popolari. Faeto aderisce alla rete Borghi Autentici d'Italia.